CONOSCERE LATURO

Laturo, che oggi si può ammirare solo da lontano è una frazione del comune di Valle Castellana (Teramo). Collocato su un pianoro a circa 820 m s.l. del mare, ricco di vegetazione spontanea, è posto su una terrazza di roccia. Si tratta di un antico borgo di dimensioni insolitamente grandi oggi raggiungibile da Valzo, anche se non agevolmente, solo a piedi attraverso mulattiere che per secoli l'ha collegato al mondo nel modo più breve. Altri sentieri sarebbero percorribili sempre a piedi, ad esempio da Leofara, da S.Vito, da Macchia da Sole o da Settecerri, ma risultano più lunghi di quelli di Valzo.

Fino agli anni cinquanta del 1900 era abitato da una cinquantina di famiglie per un totale di oltre duecento persone, che occupavano una trentina di case, oggi purtroppo fatiscenti e cadenti. Le abitazioni sono caratterizzate dalla pietra locale e tra essi si evidenziano ancora i resti di un antico gafio, quale testimonianza di antiche tecniche edilizie longobarde. Si trattava di uno dei borghi più importanti del territorio di Valle Castellana, costituito prevalentemente da persone dedite alla pastorizia ed alla produzione di legna coltivazione di grano, fagioli e patate che bastavano per la vita rurale quotidiana.

L'emigrazione del secondo dopoguerra ha fatto gradatamente diminuire, come in tutto il territorio, la popolazione; l'assenza di una strada carrabile che consentisse le comunicazioni essenziali del vivere civile ed il trasporto delle merci, i disagi insiti nel vivere isolati e la drastica diminuzione dell'attività pastorizia hanno poi fatto il resto. Nel 1970 l'ultima famiglia ha così abbandonato il centro abitato di Laturo al suo destino.

Da anni un gruppo di nativi stanno tentando di far rivivere il paese. Hanno inseguito la realizzazione di una strada che rispettasse comunque l’ambiente e la storia di Laturo. Finanziata da anni oggi ancora nulla.

E' davvero auspicabile che il Comune di Valle Castellana provveda al ripristino di un collegamento con l'antico paese, semplicemente riattivando l’antica strada che era percorsa dagli animali, traglie trainate da buoi o a piedi, anche per non far non perderne la memoria ed un patrimonio che potrebbe risultare un investimento sociale, culturale ed economico.